PITAGORA

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La vita

Pitagora nacque nell’isola di Samo nel 570 a. C.. Pare che sia stato discepolo del filosofo Anassimandro e dopo di lui si sia rivolto ai sacerdoti egizi per specializzarsi in matematica.
Si racconta che i sacerdoti egizi non vollero accettare Pitagora e, solo dopo averlo sottoposto a durissime prove, che Pitagora superò con determinazione, i sacerdoti lo accolsero come un fratello.

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Pitagora approfondì la sua preparazione facendo viaggi in tutto il mondo. Terminati i suoi studi, tornò a Samo, dove fondò la sua prima scuola. Ma fu costretto a partire a causa delle situazioni politiche che si crearono: la tirannide di Policrate e l'espansione persiana portarono alla emigrazione di molte persone in Italia meridionale e in Sicilia: tra questi emigrati c’era anche Pitagora che si stabilì a Crotone.

Proprio qui Pitagora fondò una seconda scuola che veniva considerata molto difficile. Infatti per far parte di questa associazione culturale si dovevano affrontare molte prove e, solo dopo averle superate, si veniva ammessi alle dottrine più segrete.

Chiunque le avesse svelate, sarebbe stato punito con la morte.

In questa scuola c’erano alcune regole: in particolare si vietava di mangiare le fave, spezzare il pane, scavalcare una trave, guardarsi allo specchio accanto al lume ecc..

La comunità era divisa in acusmatici e in matematici. Gli acusmatici erano coloro che potevano solo ascoltare mentre i matematici erano coloro che conoscevano i segreti matematici ed avevano dei codici per comunicare senza essere scoperti.

Pitagora morì a Metaponto nel 490 a. C..

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Approfondimenti

Pitagora contribuì molto allo studio della matematica: attraverso i suoi studi semplici e pratici fu riconosciuto anche il suo valore di teorico.

A lui si deve il famoso Teorema che porta il suo nome.

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