Sistema tolemaico e sistema copernicano

Il sistema tolemaico, proposto dall'astronomo Claudio Tolomeo nel II secolo d.C., prevedeva che la Terra fosse immobile al centro dell'universo e che intorno a essa le stelle e i pianeti compissero un complicato moto di rivoluzione: mentre ruotavano su piccole orbite circolari dette epicicli, descrivevano intorno alla Terra un'orbita più ampia, detta deferente.

Sistema tolemaico

Il sistema tolemaico fu ritenuto valido per più di un millennio, fino a quando Niccolò Copernico avanzò la sua teoria eliocentrica.

Secondo il sistema tolemaico la Terra è ferma al centro dell'universo e intorno a essa ruotano, in ordine di distanza, la Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Giove, Saturno e le cosiddette stelle fisse. In un secondo tempo il sistema venne completato introducendo una nona sfera, per giustificare la precessione degli equinozi, e una decima sfera, o primo mobile, che si pensava guidasse gli altri corpi celesti.

Dopo il declino della cultura della Grecia classica, gli astronomi arabi tentarono di perfezionare il sistema aggiungendo nuovi epicicli per spiegare le imprevedibili variazioni di moto e di posizione dei pianeti. Tutti i tentativi di eliminare le molte inconsistenze del sistema tolemaico, comunque, fallirono e verso la metà del XVI secolo la teoria fu definitivamente abbandonata in favore del sistema copernicano.

Il modello copernicano del sistema solare fu proposto nel 1543 dall'astronomo polacco Niccolò Copernico.

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Superando le concezioni del sistema tolemaico, Copernico avanzò l'ipotesi secondo cui la Terra e gli altri pianeti orbitano attorno al Sole percorrendo traiettorie circolari non complanari. Il moto apparente degli astri veniva completamente spiegato introducendo anche il moto di rotazione del nostro pianeta, da ovest verso est.

La pubblicazione del sistema copernicano, che trovò in Galileo il più importante sostenitore, costituì uno stimolo per lo studio dell'astronomia e della matematica e gettò le basi per le ricerche dell'astronomo tedesco Giovanni Keplero e del fisico inglese Isaac Newton.

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