Il moto

I concetti di quiete e moto sono concetti relativi in quanto dipendono dal sistema di riferimento considerato; così, ad esempio, mentre per una persona che sta in treno in movimento il suo vicino le può sembrare fermo, per una persona che si trova fuori dal treno sembrerà in moto.
In generale possiamo affermare che un oggetto è in moto se la sua posizione, rispetto a un altro corpo o sistema di riferimento, varia nel tempo.

Pertanto, quando si parla di moto di un oggetto, è necessario che esista un osservatore, munito di metro e orologio per misurare rispettivamente distanze e tempi, e un sistema di riferimento, costituito da uno o più corpi, rispetto ai quali la posizione dell’oggetto considerato varia nel tempo.

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In generale i fenomeni fisici che riguardano il moto si riferiscono al punto materiale, cioè un oggetto le cui dimensioni sono piccole sia rispetto alla distanza dell’osservatore sia rispetto alle dimensioni dell’ambiente in cui avviene il movimento.

La linea descritta dal punto mobile si chiama traiettoria, che è l’insieme delle posizioni occupate nel tempo dal punto materiale ed è rappresentata graficamente da una curva.

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Il moto si dice rettilineo se la traiettoria è una retta, curvilineo se la traiettoria è una curva.
Oltre alla forma della traiettoria è importante conoscere lo spazio percorso dal punto materiale e il tempo impiegato a percorrerlo, cioè la legge oraria del moto.
La legge oraria del moto può essere espressa sia attraverso la tabella nella quale sono indicati spazio e tempo sia attraverso un diagramma nel quale si considera la distanza in funzione del tempo.

Lo studio delle relazioni tra causa (forza) ed effetto nei fenomeni fisici legati al moto costituisce la dinamica.

Tra le leggi della dinamica vi è il Principio di inerzia e la legge di Newton (detta anche legge fondamentale o 2a legge della dinamica).

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