Rivoluzione francese
Con questo nome si indicano i movimenti politici e sociali che portarono alla caduta della monarchia assoluta e delle strutture feudali in Francia alla fine del XVIII secolo.
La Rivoluzione francese fu il «momento culminante» di una più vasta rivoluzione europea, alle cui origini stavano le aspirazioni della borghesia ad accedere al potere politico, fino allora esclusivo monopolio della nobiltà terriera, e il problema del deficit dello Stato, accumulato nel corso del secolo dalle eccessive spese della corte, dalle guerre, da un'irresponsabile politica finanziaria e, da ultimo, dalla sfavorevole congiuntura economica.
Parigi, Il Louvre
Il 5 maggio 1789 il re Luigi XVI convocò gli Stati Generali a Versailles. Il terzo stato, dopo aver dichiarato che la maggioranza in seno agli Stati Generali gli consentiva di considerarsi rappresentante anche della maggioranza della nazione, si proclamò Assemblea Nazionale Costituente.
Palazzo di Versailles |
Il popolo parigino il 14 luglio si impadronì della Bastiglia, simbolo dell'assolutismo. Luigi XVI fu costretto a riconoscere la sovranità del popolo. Il 26 agosto l'Assemblea votò una Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. Il re rifiutò di approvare i decreti di abolizione dei privilegi feudali e la Dichiarazione dei diritti provocando una nuova ventata insurrezionale: in ottobre il popolo parigino marciò su Versailles e costrinse la corte e la Costituente a trasferirsi a Parigi. Da allora il potere politico fu sottoposto al controllo popolare. |
Si procedette quindi a una generale riforma delle strutture amministrative, religiose e giudiziarie. Luigi XVI si lasciò convincere ad abbandonare, travestito, la Francia con tutta la famiglia, ma fu riconosciuto e fermato.
L'Assemblea legislativa entrò in funzione il 1° ottobre, sostituendo così la Costituente.
Il potere passò dai foglianti ai girondini che pensarono di risolvere la confusa situazione politica e finanziaria con una guerra contro le monarchie assolute d'Europa. Il 20 aprile 1792 la Francia dichiarò la guerra a Francesco II d'Absburgo.
Luigi XVI richiamando al potere i foglianti, provocò la reazione violenta del popolo parigino che invase le Tuileries e costrinse il sovrano ad affidare nuovamente il governo ai girondini. Il 10 agosto 1792 l'Assemblea decretò la sospensione del re dai suoi compiti costituzionali; contemporaneamente fu annunciata l'elezione di una nuova assemblea in cui fossero unite tutte le forze rivoluzionarie, la Convenzione nazionale.
Luigi XVI
Si giunse così alla carcerazione della famiglia reale. Il 20 settembre 1792 le truppe francesi arrestarono l'avanzata dell'esercito prussiano. Contemporaneamente la Convenzione nazionale dichiarò decaduta la monarchia e il 22 proclamò la repubblica.
Luigi XVI fu condannato a morte e giustiziato il 21 gennaio 1793.
Le potenze europee formarono contro la Francia la prima coalizione.
Fu la fine del dominio girondino. Il popolo di Parigi circondò assieme alla Guardia nazionale il palazzo della Convenzione costringendo l'Assemblea a decretare l'arresto di 29 deputati e di due ministri girondini.
L'iniziativa politica passò quindi ai montagnardi. Fu rinnovato il Comitato di salute pubblica con l'ingresso di Robespierre e Marat con i quali il Comitato instaurò un regime dittatoriale. Per scoraggiare i controrivoluzionari la Convenzione decise di «mettere il Terrore all'ordine del giorno» ed emanò la legge contro i sospetti in base alla quale il tribunale rivoluzionario mandò alla ghigliottina non solo i nobili, i preti refrattari e tutti i nemici ufficiali della Rivoluzione, ma anche tutti coloro che non approvavano la politica del Comitato o non ubbidivano ai suoi ordini.
Il 27 luglio 1794 i deputati che videro in pericolo la loro testa si coalizzarono e fecero arrestare i maggiori rappresentanti del Comitato (Robespierre e circa venti dei suoi sostenitori), che il giorno successivo salirono sul patibolo.
La Convenzione fu sciolta (26 ottobre 1795) e si instaurò il regime del Direttorio.
Napoleone Bonaparte poté rovesciare il Direttorio col colpo di Stato del novembre 1799.
Il 15 dicembre Bonaparte proclamò la fine della Rivoluzione.